




Rimini
Attico, 1992
Il progetto riguarda la sistemazione interna e l’arredo dei mobili. L’idea portante consiste nel considerare l’attico senza interruzioni, al fine di percepirlo come open space; per far ciò sono stati eliminati i divisori intermedi in cartongesso risalenti a precedenti ristrutturazioni. Il fine è di progettare un ambiente razionale di sapore minimalista, sdrammatizzato dall’uso dei colori azzurro, rosso e bianco.L’ambiente gode di grande illuminazione e consente infinite possibilità di utilizzo: le parti basse sono state sfruttate con grandi e continui mobili contenitori. Sotto l’architrave centrale sono stati posizionati gli impianti, un piccolo tavolo da lavoro ed il mobile che contiene il televisore con le relative apparecchiature tecnologiche.
Nella parte alta è installato un mobile nicchia a tutta parete, con scaffalature aperte, semiaperte e ripiani chiusi; le ante sono trattate con incisioni orizzontali che contrastano con i tagli verticali delle singole ante, apribili a pressione. Ciò forma un’orditura geometrica a scacchiera rispetto alla quale si verificano volute irregolarità: l’inclinazione della scaffalatura rossa che consente di archiviare anche riviste non rigide, il disassamento della mensola rossa centrale e la sagomatura a dente di sega dell’anta scorrevole. I mobili sono impiallicciati con faggio naturale e la pavimentazione è in legno Doussiè Asia.